Onorevoli Colleghi! - Nella passata legislatura, anche per fare fronte a difficoltà finanziarie, il Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) fu oggetto di un cambiamento concernente la sua natura giuridica e il livello di inquadramento del personale.
Con l'articolo 8 del decreto-legge 8 luglio 2002, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2002, n. 178, infatti, fu definito il riassetto del CONI prevedendo, accanto all'ente pubblico, l'istituzione della società CONI Servizi Spa, avente quale oggetto sociale l'espletamento delle attività strumentali per l'attuazione dei compiti del CONI. A tale fine la società CONI Servizi Spa veniva titolata a effettuare «la prestazione di beni e servizi finalizzati al perseguimento dei compiti istituzionali del CONI ed in particolare l'approntamento di mezzi e strutture necessari per lo svolgimento di manifestazioni e attività sportive ed eventi collegati, nonché la gestione di impianti sportivi». Il personale alle dipendenze dell'ente pubblico CONI fu trasferito alle dipendenze della società CONI Servizi Spa, la quale successe in tutti i rapporti attivi e passivi, compresi i rapporti di finanziamento con le banche, e nella titolarità dei beni facenti capo all'ente pubblico.
Allora quella scelta fu criticata soprattutto perché aveva intaccato la natura pubblica del CONI e fu vista come un attentato all'autonomia dello stesso, sancita nella sua carta fondamentale; oggi si rende necessaria una sua modifica per far ripartire il movimento sportivo italiano